RASSEGNA STAMPA

Fondo taglia-tasse e indagine sul prelievo, La parola al Parlamento

29.07.2015

Pubblicato su Il Sole 24 Ore

Riportare il dibattito sulla riduzione delle tasse nelle aule parlamentari e non lasciarlo ad esclusivo appannaggio dei talk show televisivi. È l' obiettivo che si è posto Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio della Camera, nel formalizzare ieri ai colleghi delle Commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio e Palazzo Madama l' avvio nei prossimi giorni, con il placet dei vertici delle due Camere, di un' indagine conoscitiva sul taglio della pressione fiscale.

«Serve un programma serio, comune e condiviso - spiega Boccia - di riduzione delle imposte che può essere affrontato in Parlamento con l' obiettivo di alimentare realmente il fondo per la riduzione della pressione fiscale». Cosa questa fino ad oggi mai accaduta: «Esistono ben due fondi taglia-tasse ma fino ad oggi sono rimasti a secco. Alimentiamo allora un fondo unico - propone Boccia - facendo diventare vincolanti per la riduzione delle imposte i tagli apportati alla spesa pubblica».

Con l' indagine conoscitiva, dunque, si dovrà avviare un confronto aperto che coinvolga il Governo e, rileva il presidente della Commissione Bilancio, tutti «i pezzi dello Stato, dal Dipartimento delle Finanze alle agenzie fiscali, dalle parti sociali alle associazioni di categoria, dall' Istat alla Banca d' Italia e all' Upb, dalle Università agli esperti tributari».

Come sottolinea ancora Boccia «abbiamo tutti il dovere, senza distinzioni politiche, di fissare un punto fermo sulle azioni da intraprendere per garantire la riduzione della pressione fiscale». E questo secondo Boccia potrà essere fatto solo «valutando appieno l' effetto che i tagli alle tasse potranno produrre sul bilancio dello Stato, soprattutto per definire al meglio le azioni da avviare nei confronti dei tre principali asset della tassazione: patrimoni, redditi e consumi».

Boccia non ha dubbi in merito: «I contribuenti (cittadini e imprese) pagano le imposte per quello che detengono, per quello che guadagnano e per quello che consumano». Questi tre macro cespiti di su cui oggi agisce il prelievo fiscale compongono le entrate del bilancio dello Stato: «Noi abbiamo il dovere di riscriverle, di adattarle ad una società che è completamente cambiata», precisa ancora Boccia.

In sostanza non si può discutere di bilancio pubblico in modo svincolato dalla pressione fiscale che va rimossa: «Abbassare le tasse per il nostro Paese è una priorità, siamo tra i Paesi europei con la pressione fiscale tra le più alte e la meno sopportabile, perché non coincide con i servizi che vengono erogati ai cittadini. E questo non può essere affrontato solo dal Governo, ma il Parlamento deve farlo proprio, senza pregiudizi ma con cognizione di causa».

L' obiettivo dell' indagine conoscitiva sarà dunque quello di proporre un documento conclusivo, «non certo una nuova delega», spiega a chiare lettere Boccia, «che proponga un ragionamento definitivo sulla condizione effettiva della pressione fiscale, su come questa potrà essere aggredita nel pieno rispetto del bilancio dello Stato». Il tempo per centrare l' obiettivo c' è visto che il documento conclusivo potrebbe arrivare entro marzo 2016, prima della presentazione del prossimo Documento di economia e finanza (Def).

Da questo documento, infine, potranno discendere altri interventi mirati sul sistema tributario italiano da far convivere con quelli che si stanno realizzando ora con l' attuazione della delega fiscale o con quella parte della delega rimasta inattuata come la riforma del catasto o la revisione del mercato dei giochi.

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