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S&P, allineare politiche Bce a riforme interne

06.12.2014

ROMA, 6 DIC - "Sono giorni complessi e difficili che non ammettono ambiguita' in Europa e tentennamenti nei singoli Paesi. Lo sforzo di Draghi nel rendere la politica monetaria della Bce maggiormente espansiva per contrastare la deflazione, ormai nelle vene dei sistemi economici nazionali piu' importanti dell'Unione Europea, va sostenuto con forza e senza ambiguita'".
Lo afferma il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia.
"Siamo in una condizione - sostiene Boccia - senza alternative: inflazione zero, crescita zero, scarsa liquidita' nel sistema e beni e servizi venduti a prezzi piu' bassi degli anni precedenti. E' il vortice della deflazione e ne usciamo solo mettendo insieme politica monetaria e riforme vere, profonde; senza propaganda. Anche le riforme del governo Italiano e dei Paesi maggiormente in difficolta' necessitano dell'accompagname di politiche monetarie espansive attraverso l'acquisto di Titoli di Stato sul mercato secondario. Indipendentemente dalla nostra valutazione sul grado di credibilita' delle agenzie di rating (e le indagini in corso non solo in Italia dimostrano quanti limiti ci sono), quei giudizi incidono comunque sulle dinamiche di funzionamento dei mercati finanziari. Non possiamo e non dobbiamo sottovalutare quel campanello d'allarme". E' fondamentale, aggiunge il presidente della commissione Bilancio, "anche per difendere gli sforzi connessi alle riforme che i paesi maggiormente in crisi stanno compiendo, a partire dall'Italia, garantire la stabilita' dei prezzi attraverso una politica monetaria in grado di utilizzare tutti gli strumenti disponibili". In un momento come questo, conclude Boccia, "il QE (quantitative easing) non puo' essere osteggiato da Paesi importanti come la Germania. La questione va portata ai massimi livelli di discussione e confronto politico anche se la scelta rientra nella piena disponibilita' e autonomia della Banca Centrale Europea; scelta che potrebbe esser fatta anche a maggioranza del board di Francoforte".(Ansa).

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