RASSEGNA STAMPA

Si rispettano le regole di bilancio UE coi soldi del Mezzogiorno

30.10.2014

da La Gazzetta del Mezzogiorno

“Per Delrio non avremmo perso un euro, Invece sono saltati 4 miliardi”

Francesco Boccia (Pd) presidente della commissione Bilancio della Camera: Il Sud sta sempre peggio.Che dice?

“I dati Svimez non lasciano spazio a interpretazioni diverse: il Sud è malato cronico. E se non si riparte da una cura pesante e forte di sostegno agli investimenti non riparte nemmeno il resto del Paese”.

Anche questa non sembra una stagione positiva per il Sud. Concorda?

“Non è più tollerabile quella parte di politica che minimizza i problemi e li rinvia genericamente al ricambio di prassi o uomini. Sono stanco da meridionale, di sentirmi dare lezioni di buona amministrazione al Sud da chi il Sud non solo non lo conosce, ma non lo ha nemmeno nelle proprie corde politiche. E se questo atteggiamento era comprensibile, ma non giustificabile al governo a trazione settentrionalistica di Tremonti e della Lega, non è tollerabile né giustificabile oggi”.

Che pensa della manovra?

“Difendo le misure redistributive con i denti, dalla diminuzione dell`Irap agli 80 euro, ma dobbiamo capire chi paga che cosa e come”.

Il Sud sta pagando un ennesimo tributo. È così?

“Il sottosegretario Delrio ha sempre assicurato che il Mezzogiorno non avrebbe perso un euro. Purtroppo non è così. Non solo la situazione precipita, ma qui c`è l`aggravante che il contributo maggiore per le coperture di una manovra difficile e complessa arrivi proprio dalle Regioni più svantaggiate. Un`idea, nella migliore delle ipotesi, creativa della redistribuzione delle risorse necessarie al rilancio degli investimenti pubblici in grado di attrarre investimenti privati e di arrestare l`emorragia senza precedenti di posti di lavoro”.

Concretamente cosa sta accadendo?

“È inammissibile che non si debba scoperchiare quella che appare sempre più come una vera e propria distrazione di risorse destinate allo sviluppo delle regioni in ritardo. E la favola per la quale si dice che è colpa delle Regioni incapaci, non regge più. Servono nomi e cognomi. Sanzioni e azioni conseguenti. Ma i soldi devono andare a quei territori. Qui utilizzando l`incapacità di alcune classi dirigenti, si nasconde la sottrazione di risorse al Sud”.

C`è continuità o discontinuità dell`azione di questo governo verso il Sud?

“Nel 2011 prima Fitto e poi Barca avevano costruito un percorso condiviso che aveva poi portato allo spostamento di risorse verso il cosiddetto piano di azione coesione. Anche lì, la filosofia, in buona fede, era: le Regioni e le amministrazioni pubbliche non sono in grado di spendere, noi le aiutiamo a concentrare e ad accelerare la spesa. Risultato? Vengono stralciati 12 miliardi di euro su 60 programmati nel periodo 2007-2013. Dei 60 storici, 48 sono rimasti fondi comunitari tradizionali per il Sud e 12 dovevano arrivare sempre al Sud attraverso il Pac, il piano di azione Coesione. La motivazione? accelerare la spesa. Risultato su quei 12 miliardi, la spesa effettuata ad oggi è di 656mila euro. Chi sono i responsabili? Certamente non Fitto o Barca che avevano lo stesso obiettivo, sottrarre le risorse al rischio stesso di perderle e concentrarle su progetti coerenti”.

Deluso dall`azione verso il Sud ?

“ Delrio ci racconta che il Mezzogiorno non perderà un euro e che la volontà è solo quella di accelerare la spesa. Prima nel negoziato sull`accordo di partenariato sul ciclo di programmazione 2014-2020 che riduce le quote di cofinanziamento sull`altare del modello Pac. La beffa è duplice: si perdono le risorse per la riduzione del cofinanziamento e di fatto si stornano anche quelle del Pac. Cosi come dimostrano le scelte incoerenti delle ultime ore per far quadrare i conti della legge di stabilità. Nella legge di stabilità ai 3,5 miliardi stornati dal Sud tra il 2015 e il 2018 che finiscono per finanziare gli sgravi contributivi previsti dall`articolo 12 finalizzati all`assunzione dei lavoratori, si sono aggiunti anche altri 500 milioni per quadrare i conti con Katainen”.

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