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La scuola non è oggetto di autonomia differenziata

29.02.2020

(ANSA) - BARLETTA, 29 MAR - "Le complessita' che stiamo vivendo in questi giorni per il Coronavirus ribadiscono che serve uno stato forte e snello, l'autonomia concepita da tutta la Costituzione nel suo insieme deve farci arrivare li' e cioe' con uno Stato forte e snello che nei casi di emergenza nazionale dice una cosa e gli altri rispondono si' e la si fa in tempo reale, ma l'organizzazione poi dei servizi deve essere territoriale perche' per esempio e' impossibile pensare che da Roma si possa gestire un ospedale a Belluno o a Barletta". Cosi' il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a Barletta ha risposto ai giornalisti parlando di autonomia e contestualizzando il tema al momento di emergenza a causa del Coronavirus.

"L'autonomia concepita come attuazione completa della nostra Costituzione e declinata come sussidiarieta' rafforza l'unita' nazionale e le complessita' che stiamo vivendo con questa emergenza nazionale ci devono spingere a revisionare con intelligenza il quadro generale e questo e' uno sforzo che solo il Parlamento potra' fare, ecco perche' io spingo da tempo affinche' il Parlamento possa occuparsi di questi temi".

"La scuola - ha precisato - non e' oggetto di autonomia differenziata e voglio precisarlo perche' si e' fatta tanta propaganda, in alcuni casi sgradevole e ha sfiorato anche lo squadrismo che non mi piace, perche' qui siamo in una scuola e dobbiamo soprattutto avere rispetto per la nostra vita, che si e' svolta nella scuola e si svolge nella scuola per i nostri figli e vi si svolgera' quella dei nostri nipoti".  

"La scuola e' una delle quattro materie oggetto di discussione in Parlamento - ha aggiunto Boccia - ma non e' mai stata messa in discussione ne' l'unita' della scuola ne' l'ipotesi di regionalizzarla, questo e' un tema tutto politico posto solo dalla regione Lombardia".

"L'autonomia differenziata e' scolpita nella Costituzione, vi prego non facciamo piu' l'errore di dire 'io sono contro l'autonomia' perche' significa essere contro la Costituzione - ha aggiunto il ministro - e lo dice Mattarella, l'autonomia rafforza l'unita' nazionale e allora noi abbiamo il dovere di capire di cosa parla il Presidente della Repubblica quando dice che l'autonomia rafforza l'unita' nazionale, sta parlando del principio di sussidiarieta' che e' scolpito nella storia della Repubblica".

"Non voglio scomodare don Sturzo, ma e' di la' che dobbiamo partire - affonda Boccia - e questo vuol dire che sul plesso scolastico di un comune non decide l'algoritmo di Roma, decide il sindaco, non dici piu': ci sono 22 studenti o 23 in una classe, la dobbiamo chiudere perche' non arriviamo a 22; questa cosa se si attua l'autonomia secondo la nostra Costituzione, non succede piu' perche' se dai un range e dici al sindaco che stai chiudendo un servizio, il sindaco lo dice al presidente della Regione e il presidente della Regione nella programmazione trova le risorse con il governo centrale per evitare di chiudere quella scuola, perche' in un'area interna chiudere la scuola significa togliere la vita a una comunita'".

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