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Stop al caporalato digitale

26.02.2019

Con la protesta dei driver Amazon sotto la Casaleggio è finita la rendita di posizione del M5S

“Non è mai gradevole commentare proteste contro avversari politici, ma io che mi sforzo di ricercare sempre il dialogo con elettori e rappresentanti politici del M5S non posso non far rilevare come anche questa protesta avvenuta a Milano da lavoratori precari che fanno i rider, dimostri la fine della rendita di posizione dello stesso movimento. Quando si passa dalla protesta al governo, poi è necessario essere conseguenti.

Aggiungo che se alcuni lavoratori hanno pensato di protestare sotto la sede di una società privata, significa che inizia ad esserci nel Paese la percezione di un legame tra la società e il movimento politico. E poi c'è un tema di merito che riguarda la sinistra e non può non riguardare il Movimento 5 Stelle: non si può più tollerare lavoro a cottimo e caporalato digitale. Protezione sociale e previdenza vanno garantiti per tutti e serve una norma quadro che, personalmente, chiedo da quando ho iniziato la battaglia culturale sulla webtax.

Equità fiscale e diritti dei lavoratori sono le battaglie politiche che abbiamo il dovere di fare ogni giorno, fino a quando il governo non interverrà. Quei rider sono figli di tutti gli italiani. La loro battaglia tocca tutte le famiglie italiane, oggi o domani, toccate dalla precarietà spinta al tempo del capitalismo digitale”. Così Francesco Boccia, deputato PD.

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