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Impossibile un DEF tecnico senza voto in Aula

17.04.2018

Roma, 17 apr. (AdnKronos) - Il Def, a politiche invariate o meno, deve "per legge" essere sottoposto al voto dell'Aula. Così all'Adnkronos il parlamentare Pd, Francesco Boccia, membro della commissione speciale alla Camera, esclude l'ipotesi che il documento di Economia e Finanza, anche in versione programmatica, possa essere esaminato solo in commissione. Interpellato sulla questione Boccia spiega che il Def "non può andare solo in commissione speciale. È impossibile, ci vuole una risoluzione votata dall'Aula, per regolamento della Camera e per legge. La commissione speciale vota infatti il mandato al relatore a riferire in Aula".

In vista della scadenza del 30 aprile (al più tardi il 2 maggio, visto il ponte festivo) entro la quale il Def deve essere trasmesso alla Commissione europea, Boccia ipotizza dunque due scenari, in entrambi i quali comunque il voto in Aula è imprescindibile. "Se entro quella data ci fosse un nuovo governo, ovviamente si potrebbe avere un Def programmatico che andrà prima in commissione e poi in Aula", afferma.

"Se invece non ci fosse ancora il nuovo esecutivo, come ha ben detto Gentiloni mostrando grande correttezza istituzionale, verrà presentato un Def con il solo quadro tendenziale, che comunque dovrà seguire lo stesso iter parlamentare". Unica ipotesi in quest'ultimo caso "sarebbe uno scenario in cui Gentiloni dicesse alle forze politiche di mettere mano ad un Def programmatico molto 'leggero' in cui inserire solo due-tre cose condivise, per esempio la disattivazione delle clausole di salvaguardia e relative coperture condivise, ipoteticamente interventi sulla spesa, che passi al vaglio della commissione speciale e dell'Aula".

Questa opzione, conclude Boccia, "potrebbe essere auspicabile, e darebbe un segnale della responsabilità del Parlamento sui confini della finanza pubblica rispetto ai mercati e agli investitori".

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