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Con nuovo Bilancio misureremo il benessere. E stop alle clausole

24.05.2016

"Di BES e dell'impatto degli indici di benessere nelle politiche pubbliche, in questi ultimi anni di dibattito parlamentare, si è parlato spesso; dalle iniziative dei singoli parlamentari fino a conquistarsi legittimità scientifica con il rapporto Istat. Sarebbe rimasto soltanto un dibattito tra Commissione Bilancio e Istat se non ci fosse stata la felice congiuntura della Riforma del Bilancio dello Stato. Nel Ddl di riforma, che inizia domani ufficialmente il suo iter parlamentare con le audizioni, abbiamo voluto inserire proprio il BES tra le novità principali”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo al forum per la promozione dello Sviluppo Equo e Sostenibile, insieme a Giorgio Alleva, presidente Istat e Elio Ciaccia, presidente di MyBes.

“Gli indicatori che compongono il BES adottati a livello internazionale, con la riforma – spiega Boccia – saranno in allegato al Def; si tratta di 12 dimensioni: dal grado di istruzione all’ambiente, con i livelli di CO2; dalle riforme istituzionali al benessere sociale; dalla qualità dei servizi pubblici alla sicurezza. Oltre al nuovo allegato al Def è prevista anche la votazione di una risoluzione parlamentare ad hoc”.

“Riuscire ad inserire il BES nella nuova riforma del Bilancio dello Stato – commenta il presidente della commissione Bilancio - non è stato semplice, è stato il frutto di una lunga mediazione tra le parti, scontrandoci con pregiudizi radicati. Quasi al pari dell’eliminazione delle clausole di salvaguardia che, con la riforma del Bilancio, saranno formalmente vietate. I ministeri saranno così responsabilizzati, perché se sbagliano le previsioni di spesa per i loro provvedimenti dovranno reperire le risorse mancanti dai loro stessi bilanci, una sorta di spending review automatica”.

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