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Apple? Inutile dire ‘l’avevo detto’. Ora ripensare all’intera intelaiatura fiscale

30.12.2015

Ultima occasione per la Ue

(ANSA), 30 DIC - “Dopo l’accordo raggiunto tra Apple e Agenzia delle Entrate, che porterà la multinazionale americana a versare al fisco italiano 318 mln di euro, sarebbe fin troppo facile, e inutile, dire ‘l'avevo detto’. Il punto è un altro: l’emorragia finanziaria legata all’evasione e all’elusione fiscale delle multinazionali del web ha raggiunto livelli altissimi e le OTT, seppur risultando ancora casi isolati, hanno iniziato a capire che le tasse si devono pagare; e lo si deve fare nei Paesi in cui fanno profitti”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, padre della cosiddetta ‘web tax’, commenta su Radio Radicale l’accordo raggiunto tra Apple e il fisco italiano.

“Quando si verificano cambiamenti radicali nel mondo fiscale, di  portata rivoluzionaria come quelli legati all’economia digitale, la politica ha il dovere non solo di intercettarli presto ma di intervenire, legiferando in materia. Anche se con tre anni di ritardo, quella di Apple è una scelta saggia che mette la parole fine ad un capitolo. Certo, fossimo partiti nel 2013, come voluto dal Parlamento italiano, oggi avremmo avuto un gettito impressionante”.

“Ora – ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio - è tempo di fare un discorso più serio e completo sull’intelaiatura fiscale al tempo dell’economia digitale, affrontando il tema dello spostamento della tassazione dalle imposte dirette a quelle indirette. Su questo l’Aula della Camera, già nel 2013, si era espressa a favore di una tassazione per le multinazionali del web che spostano i profitti in Paesi esteri, dove la tassazione è nettamente inferiore ma poi le cose, com’è noto, sono andate diversamente. Il governo italiano ha assunto nei mesi scorsi un impegno pubblico che, sono convinto, manterrà; anche perché, se l'Europa perdesse anche questa sfida, l’intera idea fiscale di UE sarebbe davvero al capolinea”.

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