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24.09.13 - BOCCIA : I FONDI UE SARANNO SVINCOLATI ( da Gazzetta del Mezzogiorno del 24.09.2013 intervista a pagina 8 )

24.09.2013
BARI. Nella legge di stabilità il governo manterrà l`impegno di agevolare un`accelerazione della spesa dei fondi europei, ma non rinuncerà al taglio sul cuneo fiscale. Ad assicurarlo è il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, all`indomani dei sospetti sollevati nei giorni scorsi circa la sostenibilità della misura di allentamento dei vincoli posti dal Patto di stabilità sui co-finanziamenti dei fondi comunitari. Il dibattito sul rigore imposto dai parametri europei (deficit/pil al 3%) e sulle difficoltà che il governo sta incontrando nel tenere assieme le diverse misure di sgravio concepite, ora si sta allargando alla spesa comunitaria delle Regioni: il mancato gettito che deriverebbe da un taglio del cuneo fiscale potrebbe, infatti, «occupare» lo spazio finanziario che il governo si è impegnato a concedere sulla spesa comunitaria delle Regioni, dopo che l`Italia è uscita dalla procedura d`infrazione Ue. Una partita, quella del cuneo fi- scale, che non varebbe meno di 7 miliardi, gli stessi che servirebbe svincolare dal Patto per consentire all`Italia di raggiungere i target di spesa comunitaria della programmazione 007-2013 entro il 2015. «Intanto - ricorda Boccia - c`è l`impegno del governo alla ripartizione del plafond aggiuntivo, pari a 1,5 miliardi in tre anni, già varato dal precedente governo a favore delle Regioni che sono state più virtuose e hanno già impegnato sino al massimo la disponibilità. Vigileremo - dice Boccia perché quell`impegno, che consentirà alla Puglia e ad altre di utilizzare lo spazio lasciato libero dalle Regioni più in ritardo nella spesa, di utilizzare quello spazio». Quanto alla legge di stabilità «abbiamo il dovere di consentire al ministro Trigilia di lavorare per un`accelerazione della spesa nei prossimi due anni, in modo da portare a conclusione quella programmazione di oltre 30 miliardi che l`Italia ha ancora dinanzi. Nello stesso tempo, sappiamo già ora che sul triennio 2014-2016, dunque con l`avvio della nuova programmazione, le maglie inevitabilmente diventeranno più ampie: dopo 8 trimestri negativi di Pil - spiega il presidente della Bilancio - avremo finalmente un segno inverso e potremo utilizzare risorse aggiuntive, senza dover rastrellare nelle pieghe del bilancio». Insomma, i conti pubblici - di qui all`anno prossimo - dovrebbero essere tali da consentire di mantenere entrambe lezioni: da un lato la riduzione delle tasse sul lavoro (il cuneo fiscale) e, dall`altro, lo svincolo dei co-finanziamenti dal Patto di Stabilità.«L`una non può escludere l`altra insiste Boccia - lo spazio sui fondi comunitari deve consentirci di rilanciare gli investimenti pubblici e, nella legge di stabilità, dobbiamo lavorare per la "golden rule", la riduzione delle tasse sul lavoro deve consentirci un rilancio dell`occupazione. Entrambi sono gli unici due veri volani con cui far ripartire il Paese». L`impegno assunto da Letta nella cerimonia inaugurale della Fiera, a cui si è richiamato nei giorni scorsi il governatore Vendola nel timore che il governo possa fare dietro-front, «verrà mantenuto. Entrambe le misure avranno un forte impatto sul Sud, ma potranno decollare se il Paese sarà unito». Chiusa la partita dello sblocco dei debiti della pubblica amministrazione (27 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014), sbloccate le cassintegrazioni e la copertura per gli esodati, ridotta l`Imu sulle fasce deboli «è tempo di recuperare quella stabilità che i professionisti del debito, da destra e sinistra, vogliono invece minare». Il monito di Boccia è chiaro: se Pd e Pdl continueranno a bombardare il governo con pressing e veti, accerchiando il ministro Saccomanni sul rispetto dei parametri europei (il famigerato 3%) dopo aver contribuito per anni alla crescita del debito pubblico, il rischio è che salti il banco. «Sapevamo che con le elezioni tedesche ci sarebbe stato un punto di svolta nel dibattito in Europa - conclude Boccia - ora si tratta di non farsi assegnare il compitino da altri, ma di mostrarsi politicamente uniti per vincere la battaglia: più credibili siamo, più possiamo imporre la nostra idea di Europa e realizzare lo sblocco dei fondi, la golden rule e la deroga al Patto. Mi auguro che prevalga la responsabilità alla propaganda. E che il "partito dei debiti" non faccia nuovi iscritti».

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