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Sulle richieste di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna eravamo solo ad punto di partenza

15.10.2019

(ANSA) - FIRENZE, 15 OTT - Per l'autonomia differenziata di Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna "non eravamo a buon punto, cosi' come raccontato, ma eravamo a un punto che ritengo fosse solo un punto di partenza: non voglio piu' sentir dire che prima erano a un buon punto". Lo ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, incontrando il presidente della Toscana Enrico Rossi e la giunta.

"Ho trasmesso a Zaia, Fontana e Bonaccini gli atti che ho ereditato dal Governo precedente, che raccontano la verita' e non la propaganda su quello che si erano dette le amministrazioni locali e l'esecutivo", ha spiegato Boccia, sottolineando che "gli atti li ho trasferiti alle singole Regioni e chiunque puo' chiedere loro accesso agli atti. Non lo faro' io, perche' per me e' una cosa passata".

Per l'autonomia differenziata delle Regioni "la scuola regionalizzata non e' oggetto di negoziato". Sul negoziato con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna "non c'e' una tabula rasa - ha proseguito -: la narrazione era che si fosse li' li' per chiudere, ma ho trovato tanti 'no', che non sono arrivati dal Pd o dal M5s, ma per esempio dall'ex ministro Bussetti, che pero' voglio difendere. Non penso che remasse contro: se alcuni uffici delle amministrazioni centrali competenti dello Stato hanno detto 'no'" ad alcune proposte avanzate nell'ambito del negoziato, ha sottolineato il ministro, "lo hanno fatto perche' erano palesemente incostituzionali".

Adesso, ha spiegato Boccia, "recuperiamo le parti dove c'e' convergenza: sono tante con l'Emilia Romagna, dove l'impatto fiscale e' piu' ridotto, tante col Veneto, e abbiamo fatto passi avanti in questi primi giorni con Zaia, e ce ne potrebbero essere con la Lombardia se cambiasse posizione sulla scuola"

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