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Antoci è un patrimonio antimafia. Musumeci vuole solo occupare il potere

14.02.2018

"La vicenda Antoci addolora per due motivi. Il primo è di sistema; dimostra subito che Musumeci non è diverso dagli altri. Speravamo in un rilancio del Sud mettendo insieme forse diverse nel nome di un mezzogiorno che vuole cambiare così come è accaduto qui in Puglia.

Qui abbiamo dimostrato che lo Stato può vincere contro le mafie e che la cosa pubblica può essere gestita come nei migliori luoghi del nord Europa. Giuseppe Antoci è un patrimonio di chi crede ancora che la lotta alla mafia sia un punto fermo in Sicilia e nel Paese e noi saremo sempre al suo fianco. La revoca dell'incarico da Presidente del Parco del Nebrodi, da parte del presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, è semplicemente vergognosa e ci riporta a tempi mai dimenticati che facevano della mancanza di memoria e dell'isolamento pubblico di chi diceva "no" un modello di gestione del potere.

La presunta motivazione dello spoil system rende goffa e imbarazzante la stessa regione Siciliana e dimostra la mancanza di valori che porta a distinguere tra la buona e la cattiva gestione della cosa pubblica. Non c'è alcuna valida ragione che giustifichi la revoca di Antoci, incarico che avrebbe lasciato fra sei mesi, a scadenza naturale, se non l'obiettivo di una totale occupazione del potere com'è nella peggiore tradizione dei suoi predecessori di centrodestra finiti poi tutti nel caos amministrativo, politico e giudiziario". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e capolista a Montecitorio nel collegio plurinominale Puglia 02, oggi da Nardò nel Salento in un dibattito pubblico per la campagna elettorale.

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