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Su grandi opere e partecipate si infiltra la corruzione. Stop deroghe

13.02.2018

SU GRANDI OPERE E PARTECIPATE SI INFILTRA LA CORRUZIONE. STOP DEROGHE

"L'analisi del Presidente Buscema prima e del procuratore generale Avoli, ai quale formulo i più cari auguri di buon lavoro, è assolutamente condivisibile e coincidente con le valutazioni fatte al termine della legislatura dalla Commissione Bilancio nell'ultima manovra. Dopo la riforma del Bilancio, che ha rafforzato i meccanismi di verifica e controllo, serve un patto politico tra le forze parlamentari per evitare di ritrovarsi ancora in una stagione di deroghe su deroghe. Sulle grandi opere vanno garantiti tempi certi ma senza deroghe in cui, ogni volta, si annida la peggior corruzione.

Siamo ormai anche sulle controversie relative alle gare d'appalto sulle grandi opere, su numeri che danno da soli il senso della sconfitta del sistema. Oltre il 75% delle gare finiscono in controversie spesso strumentali e, parte di queste opere, vengono realizzate in deroga alla normativa sulle procedure ordinarie di spesa. Per non parlare delle partecipate che sono sempre più un concentrato di potere locale, con impatto negativo sia sulla qualità dei servizi che sullo stesso mercato.

E con l'aggravante dell'essere catalizzatrici di corruzione che va dall'arruolamento del personale senza competenze adeguate sino alla gestione delle gare. Su queste due priorità il PD lavorerà per cambiare il sistema così come è stato fatto per le gare ordinarie degli enti locali e delle stesse regioni. L'allarme lanciato dalla Corte dei Conti in maniera costruttiva va raccolto e vanno assunti impegni politici proprio in vista della prossima legislatura". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, al termine della cerimonia di insediamento del nuovo Presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, e dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. 

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