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La Cina non è più manifattura del mondo. La crisi può essere un'opportunità per l'Italia e la Ue

26.08.2015

"Il Governo cinese ha consentito che avvenissero in Borsa speculazioni da bisca. Quando l'indice cinese passa da 2mila a 5mila in otto mesi e in qualche settimana ripassa da 5mila a 3mila significa che le regole sono saltate". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera in una lunga intervista a Radio Radicale

"Aver manipolato i mercati per tenere i prezzi dei titoli alti determina sempre un prezzo che ti viene presentato al momento giusto e quel prezzo sarà inevitabilmente pagato dai cinesi. Il debito pubblico è raddoppiato in 5 anni e oggi devono fare i conti con gli effetti di quelle scelte sapendo che non possono più assorbire commodities. Questo aspetto, può diventare un'opportunità per noi. Le materie prime si manterranno basse".

"Sul nostro export - ha proseguito il presidente della commissione Bilancio - la Cina incide per il 3%, ora tocca all'Europa dimostrare di avere una strategia alternativa rispetto alle scelte di questi anni. Credito reale alle famiglie per tornare a consumare e alle imprese per investimenti produttivi, riduzione delle tasse e investimenti strategici possono essere la strada per una nuova stagione di crescita del vecchio continente".

"Di solito - ha aggiunto Boccia - le borse anticipano i cicli economici e questo passaggio ci dice che la Cina non è più la manifattura del mondo. Se il Governo cinese dopo aver tenuto fittiziamente alti i prezzi dei titoli per favorire gli scambi e dopo aver costretto le banche a finanziare i progetti dei governi locali, raddoppiando di fatto il debito pubblico in 5 anni ora decide di svalutare seguendo la strada di India, Indonesia, Giappone è evidente che ci sarà un impatto certo sui rapporti con gli USA e sui prezzi delle materie prime".

"L'Italia e l'Europa - ha concluso - possono avvantaggiarsene ma solo avendo un idea chiara sull'aumento del credito alle famiglie e imprese, la riduzione della pressione fiscale alle imprese e sostegno a investimenti strategici. L'Italia in particolare potrà avvantaggiarsi dalla riduzione dei prezzi delle commodities e dai tassi che grazie alla bce resteranno ancora bassi. Ma è necessario che la politica europea faccia diventare le scelte di politica economica centrali".

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