RASSEGNA STAMPA

Il Tesoro vuole il braccio di ferro, ora il premier risolva

05.08.2014

da La Repubblica.

ROMA. “Sono sempre disponibile ad affrontare le questioni in modo collaborativo. Ma una cosa è certa: se i problemi non si tirano fuori, non si risolvono mai. E restano nella palude”. Non c`è dubbio che Francesco Boccia (Pd ) , Presidente della commissione Bilancio della Camera, il problema "quota 96" l`abbia portato alla luce in modo eclatante.

 Presidente, ha forzato la mano facendo scoppiare il caso?
“No. Ma se non viene consentito al Parlamento di agire, nonostante il parere unanime delle forze politiche, io mi ribello”.

Qualcuno dice: si è trattato di un errore di comunicazione tra l`esecutivo e la maggioranza. “Guardi, il Mef ha voluto un braccio di ferro. Si è aperta una ferita. Io non ho forzato la mano. Ma se il Parlamento si esprime in un certo modo e il governo risponde "ok, ma temiamo l`effetto emulazione", allora di cosa parliamo?".

Sembra un problema apolitico, più che di comunicazione.

“Se il Mef ignora e se ne frega di quel che dice il Parlamento, si tratta certamente e di un problema grande come una casa”. Ricostruiamo la vicenda. “Per tre volte in un anno il Parlamento, in modo ufficiale e unanime, ha preso posizione. Non l`ha fatto il pericoloso sovversivo Boccia, ma prima la democratica Manuela Ghizzoni, poi il M5S, quindi SeleFl, infine anche Ncd. A quel punto il governo e il ministero dell`Economia - per bocca di due sottosegretari - sostengono che sono d`accordo”.

E poi cosa succede? 

“Serviva un decreto. Si è scelto quello sulla P. A., l`unico disponibile in questo momento. Ma il governo a un tratto dice: "Siamo d`accordo, ma temiamo l`effetto emulazione". Scusate, fermi tutti: questo è un problema reale, c`è gente che versa lacrime ed è doppiamente penalizzata”.

E ora come ne uscite, Presidente?

“A me basta che il problema si risolva”.

Con un nuovo provvedimento? “Il "come" mi interessa poco. Lo risolva il governo, il Senato o la Camera, l`importante è che sí risolva il nodo”.

Come valuta l`atteggiamento del premier? “L`ho sentito. C`è stato un confronto, l`auspicio è che possa affrontare il tema in modo organico, dimostrando che vengono prima i problemi delle persone. Poi, certo, sono d`accordo con il premier quando dice che questo decreto non era la strada migliore. Ma ricordo che sono passati mesi e sono stati fatti tanti tavoli... “.

Un nodo da risolvere entro agosto, comunque.

“Se vogliono che non diventi "quota 99" - ricordo che è già "quota 98" - il provvedimento va fatto entro agosto. L`importante è sapere che tipo di sacrificio si chiede alla gente: si rischia di fare entrare al lavoro migliaia di giovani tre anni dopo aver vinto un concorso. E di mandare in pensione con tre anni di lavoro in più gente che ha già 40 anni di contributi. E poi sauna cosa?”.

Dica. “Un po` t`incazzi quando vedi che tutto questo accade mentre c`è chi sta seduto in comode poltrone a godersi pensioni d`oro... “.

Presidente, è molto duro. “Ogni volta che si affrontano i temi sociali c`è una manina che non è d`accordo. Sarà la manina dell`austerity, ma si dovrebbe prendere atto che è finita una stagione... “.

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO



LEGGI ALTRI ARTICOLI